Finché morte non ci separi

“Mi piace visitare i cimiteri, perché mi piace condividere con persone che non conosco uno stato d’animo.

Mi piacciono i cimiteri, perché sono luoghi frequentati da una umanità, che si reca per onorare persone che hanno amato.

Mi piacciono i cimiteri, per il forte impatto emotivo che questi luoghi determinano, davanti a tombe di persone che non conosco, e per il senso di pace che trasmettono. 

Molto spesso, la visita viene condivisa con persone a noi care, creando con loro, momenti di condivisione intimi ed indimenticabili.
Ho pensato a questo spettacolo, come una passeggiata, accompagnato da amici visibili ed invisibili, e di rappresentarlo in cimiteri, che si caratterizzano per la sobrietà, luoghi dove non si ostenta il potere, come spesso capita nei cimiteri monumentali.
“Finché morte non vi separi”, era una formula rituale usata dal prete davanti agli sposi al momento del matrimonio.
Era un impegno solenne ed a lungo termine, che ci si prendeva davanti al coniuge ed alla comunità.
Ho scelto questo titolo, perché laicamente, desidero rinnovare questo impegno nella comunità dove vivo, e per frequentare, facendola diventare mia amica, sorella morte.”

Bruno Lovadina – regista.

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